I nuovi “Goti” del 1898 al Teatro Politeama d’Azeglio, Bologna: rinasce la speranza.

Nel giugno del 1898 si venne a parlare di una prossima rappresentazione dell’opera I Goti a Bologna, al Teatro Politeama d’Azeglio. L’opera vi andò in scena il 27 agosto 1898. Il testo musicale che Gobatti presentava ora al pubblico bolognese era un’opera accuratamente rivista, sicuramente anche arricchita, più meditata, emendata, secondo l’autore, di tutti quegli errori di inesperienza che avevano punteggiato quella composizione da ventenne. Gobatti sottoponeva la sua opera al vaglio dei figli di coloro che gli avevano decretato il trionfo del 1873. I figli potevano confermare il giudizio dei padri?

L’opera fu rappresentata per ben nove sere ottenendo un vivo successo: il pubblico mostrò la sua soddisfazione con insistenti chiamate all’autore per 29 volte. Il Gobatti riapparve così alla ribalta, chiamato ancora una volta dalle acclamazioni popolari della nuova generazione.

Gobatti riapparve così alla ribalta, chiamato ancora una volta dalle acclamazioni popolari. Tutti i giornali diedero rilievo all’evento, lasciando anche intendere che l’autore de I Goti offriva di sé uno spettacolo veramente commovente: aveva 46 anni e sembrava un vecchio stanco, un sopravvissuto. Ma quelle chiamate, ventinove in tutto, potevano ancora costituire per lui un bilancio molto lusinghiero. Anche se la vita gli aveva insegnato a non credere più ciecamente alle lusinghe e alle parole della gente, anche se la propria sventura lo aveva reso cauto e disincantato, quegli applausi spontanei e sinceri, che da tempo ormai non conosceva più, non potevano non riscaldargli un poco l’animo, dove la speranza, sia pure sopita, non era del tutto morta. 

Fu così che Gobatti ricominciò a pensare a una nuova opera che non avrebbe mai avuto il battesimo delle scene: Massias. È triste constatare ancora una volta che anche i clamori suscitati da I Goti del 1898 non ebbero, inspiegabilmente, alcun seguito.